Inazuma Land

Ravaged

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  1. NAKATA01
     
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    Ravaged - Multiplayer selvaggio

    Quella di Ravaged, quantomeno inizialmente, è una storia di successo. Il first person shooter in multiplayer sviluppato da 2 Dawn Studios fa infatti parte della schiera di progetti approdati su Kickstarter, la celebre piattaforma di fund raising, e finanziati ben oltre quello che era l'obiettivo originale. In questo caso specifico, il gioco è stato sostenuto da oltre 1200 persone per un totale di quasi 39mila dollari, laddove la richiesta minima era 15mila. Potrebbero sembrare cifre irrisorie, eppure alla fine i lavori sono stati portati a termine e il titolo, mosso dal potente Unreal Engine 3, è arrivato su Steam il 17 ottobre. L'idea degli sviluppatori era di realizzare un'esperienza multiplayer divertente e senza fronzoli, con mappe estremamente ampie che implicassero l'uso di vari veicoli per avere ragione del team avversario, il tutto all'interno di partite aperte a un massimo di trentadue giocatori. Obiettivo raggiunto? In parte sì, ma procediamo con ordine. Come accennato, l'azione di Ravaged si svolge in uno scenario post-apocalittico, in cui la società è stata azzerata, le città devastate da chissà quale calamità e i sopravvissuti si sfidano all'interno di due fazioni per il controllo delle rimanenti risorse. Da una parte c'è la Resistenza, composta da sprazzi di civili e forze dell'ordine; dall'altra ci sono gli Sciacalli, spietati criminali che non si fermano di fronte a nulla. Entrambi i gruppi hanno accesso ad armi e veicoli in abbondanza, e una volta entrati in un match possiamo scegliere non solo la squadra di appartenenza ma anche selezionare il nostro personaggio fra cinque differenti classi: Recon / Bandit, dotata di mitragliatrice leggera, fucile a pompa e mazza ferrata; Soldier / Warrior, con un fucile d'assalto, magnum e granate; WeaponsSpecialist / Bodyguard, armato di bazooka tradizionale o lanciamissili a ricerca; Sniper / Assassin, capace di uccidere da lontano grazie al fucile da cecchino ma di difendersi anche dalla breve distanza con la magnum; Support / Grunt, dotata di mitragliatrice pesante e revolver. Qui entra in ballo un primo limite della produzione targata 2 Dawn Studios, ovvero la completa mancanza di elementi sbloccabili e personalizzazioni: i personaggi sono quelli, prendere o lasciare, e non è possibile ottenere qualcosa di differente nel corso del gioco.
    Distese innevate o desolati deserti?
    Le otto mappe messe a disposizione da Ravaged ci mostrano scenari effettivamente affascinanti e suggestivi, nella loro rovinosa distruzione. Abbiamo infatti una mappa che sorge sui resti della Statua della Libertà, ormai in pezzi e circondata dalla sabbia, contrapposta a scenari in cui invece ci si muove fra i palazzi di una metropoli sepolta dalla neve e dal ghiaccio, o ancora si combatte fra le montagne, cercando di sfruttare ciò che rimane di ponti e stazioni di servizio. C'è una buona varietà e un buon design, con alcune soluzioni davvero interessanti, come ad esempio il tetto dei palazzi sotto la neve collegato da alcuni pontili ma su cui bisogna salire utilizzando ciò che rimane delle scale antincendio. Rimane la costante delle grandi distanze, che inevitabilmente si trasforma in una trappola mortale se ci ritroviamo al centro della mappa senza avere a disposizione un veicolo, facili prede di chiunque si trovi a passare da quelle parti o, nella migliore delle ipotesi, costretti a correre per un bel po' prima di trovare un mezzo di locomozione. Per quanto concerne questi ultimi, ce n'è per tutti i gusti: dai quad alle auto, dalle jeep ai carri armati, passando per gli elicotteri, di certo i più complicati da controllare. L'uso dei veicoli in modalità offensiva va di pari passo con il gioco di squadra: se ci mettiamo alla guida di una vettura dotata di mitragliatrice a torretta, ad esempio, non potremo azionarla direttamente, bensì dovremo contare sul supporto di un secondo giocatore che si presti a tale approccio. Stupisce più che altro la presenza di solo due modalità: "Thrust", in cui bisogna prendere il controllo di un certo numero di postazioni e mantenerlo per un minuto oppure eliminare tutti i componenti della squadra avversaria; e "Resource Control", una variante del classico "cattura la bandiera" in cui l'oggetto da recuperare è una tanica di benzina.
    Piccoli problemi di core
    Bastano poche sessioni per capire che l'offerta di Ravaged si muove fra alti e bassi, con un grande potenziale in determinate aree ma altrettanto grandi limiti quando si parla di gunplay puro e semplice, numero di modalità e, soprattutto, presenza di giocatori online. Le dinamiche che regolano gli scontri a fuoco non ci sono sembrate infatti solidissime, con un evidente sbilanciamento verso le medesime azioni attuate mentre si è a bordo di un veicolo. È però l'appena citata latitanza degli utenti a rappresentare il problema più grosso della produzione di 2 Dawn Studios. Nell'immagine qui di fianco la cosa appare più che evidente, ma vi possiamo assicurare che ci sono momenti della giornata in cui va anche peggio. Insomma, dove sono finiti gli oltre mille donatori che hanno contribuito alla concretizzazione del progetto nato su Kickstarter? Sarà il prezzo di vendita forse lievemente alto rispetto all'offerta (19,99 euro), sarà il periodo decisamente pieno di uscite di peso, fatto sta che i server del gioco sono sempre vuoti e non si riesce nemmeno a riempire una singola partita. Giocare le mappe uno-contro-uno è una cosa di una tristezza immensa, perché si ha la netta sensazione di tanto potenziale sprecato. Speriamo che gli sviluppatori prendano rapidamente in considerazione il passaggio al free-to-play, magari apportando qualche modifica alla struttura iniziale per aggiungere elementi sbloccabili. Sul fronte tecnico, infine, c'è poco da dire: le prestazioni dell'Unreal Engine 3 le conosciamo bene e Ravaged si distingue per un ottimo livello di dettaglio delle ambientazioni, nonché per una discreta scalabilità. Per farlo girare al massimo serve un PC di fascia medio-alta, tuttavia, e in una situazione del genere la grafica riesce a dare il meglio. Praticamente non pervenuto, invece, il comparto sonoro.
    voto
    7.0
    voto dei lettori
    7.4
     
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